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Per determinare l'energia eolica potenzialmente sfruttabile in una data zona bisogna conoscere la conformazione del terreno e l'andamento nel tempo della direzione e della velocità del vento. In particolare la conformazione di un terreno influenza la velocità del vento: più un terreno è rugoso, cioè presenta variazioni brusche di pendenza, boschi, edifici e montagne, più il vento incontrerà ostacoli che ridurranno la sua velocità.

La verifica della ventosità, specie in contesti fortemente antropizzati (presenza di edifici) e per aerogeneratori con corte torri di sostegno (come accade per il mini eolico) è di estrema difficoltà e spesso le informazioni contenute negli atlanti del vento o provenienti da stazioni anemometriche (e.g. la stazione presso l’aeroporto di Genova) non possono essere efficacemente utilizzate. Infatti le condizioni del vento a poche decine di metri da terra risentono notevolmente della presenza di ostacoli e pertanto possono comportare grandi scostamenti rispetto rispetto alle condizioni del vento in posizioni indisturbate o a quote superiori. Pertanto per determinare l'energia eolica potenzialmente sfruttabile in una data zona bisogna conoscere, per il sito in esame, l'andamento nel tempo della direzione e della velocità del vento e la sua distribuzione con la quota.

In generale la posizione ideale di un aerogeneratore è in un terreno appartenente ad una bassa classe di rugosità e che presenta una pendenza compresa tra 6 e 16 gradi. Il vento deve superare la velocità di almeno 5,5 metri al secondo e deve soffiare in modo costante per gran parte dell'anno.

Per quanto riguarda invece le turbine per minieolico, esse raggiungono al massimo i 20 kW di potenza e possono trovare spazio anche sui tetti o nei giardini.

Come nel caso degli impianti fotovoltaici, i piccoli impianti eolici possono essere impiegati sia come sistemi autonomi non allacciati alla rete elettrica (case isolate, pompe o macchine agricole), sia come impianti connessi in parallelo alla rete elettrica. E' inoltre possibile realizzare sistemi ibridi, cioè accoppiare i sistemi eolici con un'altra forma tecnologica di conversione energetica, come ad esempio il fotovoltaico.

Va comunque osservato che per la microgenerazione eolica non sussistono al momento in Italia i contesti normativi favorevoli alla diffusione della tecnologia. In particolare non vi sono per esempio le condizioni previste per il fotovoltaico per remunerare l’energia prodotta e per effettuare i conguagli di energia con il proprio fornitore. Anche i piani urbanistici e territoriali non contemplano al momento particolari misure atte a favorire la diffusione di queste tecnologie. Va inoltre osservato che in ambito urbano, la produzione di energia elettrica per superficie spazzata dal rotore è confrontabile con quella prodotta con un impianto fotovoltaico avente la medesima superficie captante.