Costi
L'energia idroelettrica è l'unica che è riuscita fino ad oggi a mantenere una competitività economica sul mercato senza dipendere da sovvenzioni esterne.
L'iter da seguire quando si decide di investire in un impianto idroelettrico richiede di considerare tempi e costi di realizzazione, in particolare le procedure necessarie ad ottenere la licenza di utilizzo dell'acqua e il permesso di edificare, nonché il pagamento di oneri per la concessione dell'acqua e i costi di realizzazione delle diverse parti nel caso di un impianto mini-idro.
In generale il costo per kW installato è maggiore nei casi in cui il salto è più basso perché le macchine sono più complesse e costose: la ricerca tecnologica ha portato ad un significativo abbattimento dei costi di gestione e di manutenzione rendendo economicamente competitivi gli impianti di piccola dimensione anche nel medio periodo.
Bisogna infine tenere conto dei costi di connessione alla rete che variano notevolmente da paese a paese.
In generale i costi di investimento sono compresi in Italia tra i 1.500 ed i 3.000 euro per kW di potenza installata, con un periodo di ammortamento variabile a seconda della taglia dell'impianto, mentre i costi di produzione variano tra i 5 ed i 10 centesimi di Euro per kWh prodotto.
I ricavi dell'impianto derivano dalla vendita dell'energia elettrica al Gestore della Rete elettrica nazionale e il prezzo di vendita viene stabilito dall'Autorità per l'Energia Elettrica e il gas e varia tra i 4 e i 6 centesimi di euro/kWh.
In particolare il costo medio del kWh prodotto da impianti di piccolo idroelettrico varia in funzione delle caratteristiche del sito e della taglia dell'impianto. I costi di impianto oscillano tra i 1.400 e i 2.300 €/kW. Di questi costi, le opere civili spesso incidono per circa il 50% del costo complessivo in relazione alla natura e alla conformazione del sito. Nella classe dei micro impianti idroelettrici, da 10 a 60 kW, le turbine hanno costi compresi fra 800 e 1.300 €/kW.
Il tempo di ammortamento degli impianti idroelettrici è comunque valutabile in 8-10 anni mentre il tempo di funzionamento è in media superiore ai 30 anni.
Gli impianti superiori a 20kW qualora l'elettricità prodotta venga ceduta alla rete possono richiedere al Gestore dei Servizi Elettrici la qualifica di “Impianto alimentato a fonti rinnovabili” e generare così certificati verdi da rivendere sul relativo mercato in modo da aumentare i ricavi e recuperare rapidamente l'investimento sostenuto.
Per impianti di potenza inferiore ai 20 kW è possibile fruire dello scambio sul posto così come regolato dalla delibera n. 28/2006 dell'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas.