Il Miniidroelettrico in sintesi

Macro Argomento: 

Ecco cosa bisogna sapere e fare per installare un impianto idraulico di piccola taglia senza avere problemi e per accedere ad una fonte energetica pulita, affidabile e amica dell'ambiente.

• Diversi studi, tra i quali uno dell'ENEA (1998), ipotizzano la possibile realizzazione in Italia, entro il 2010, di 850 MW di impianti idraulici di piccola taglia.

• Un impianto mini idroelettrico ha una modesta complessità costruttiva, di manutenzione e gestione, rispetto a impianti di taglia maggiore: le attuali tecnologie non richiedono la presenza di un custode fisso, ma di un operatore che saltuariamente verifichi la corretta funzionalità delle opere idrauliche (di presa e filtraggio) e di quelle elettromeccaniche (turbina-alternatore).

• La gestione avviene in remoto attraverso sistemi di comando e telecontrollo che consentono, mediante un pc, di ricevere dati e fornire comandi all'impianto.

• Per impianti di potenza oltre i 20 kW è necessaria la valutazione di impatto ambientale (VIA) regionale, mentre gli impianti con potenza inferiore sono opere da assoggettare a verifica di esclusione dalla procedura di VIA quando i prelievi d'acqua sono inferiori ai 200 litri al secondo.

• Per impianti di oltre 20 kW di potenza è necessario seguire un particolare iter autorizzativo: il primo passo è la richiesta di Concessione per la derivazione delle acque a scopo idroelettrico e relativo Disciplinare, la cui domanda va inoltrata alla regione interessata attraverso l'Ufficio del Genio Civile, corredata dal progetto dell'impianto.

• Nel caso in cui l'impianto sia destinato in una zona a vincoli ambientali, una copia del progetto deve essere sottoposta alla Sovrintendenza per i beni ambientali, mentre una comunicazione di intenti deve essere presentata al Ministero delle Attività Produttive, al distributore elettrico locale e all'ufficio tecnico di finanza.

• Per impianti che hanno potenza minore dei 20 kW la realizzazione è molto più semplice: le regole variano a seconda delle effettive realtà locali.

• Per impianti superiori a 20KW, qualora l'elettricità prodotta venga ceduta alla rete, si possono richiedere al Gestore dei Servizi Elettrici la qualifica di Impianto Alimentato a fonti rinnovabili e generare così certificati verdi da rivendere sul relativo mercato in modo da aumentare i ricavi e recuperare più velocemente l'investimento sostenuto. • Gli impianti fino a 20KW, collegati in rete, beneficiano del regime dello scambio sul posto che permette di cedere energia quando non la utilizzate e di prelevarla quando vi serve.

• Nella progettazione di un impianto mini idroelettrico è importante considerare il valore del Deflusso Minimo Vitale del corso d'acqua e cioè la quota minima di acqua che occorre affinché non si degradino flora e fauna dell'alveo.