Il meccanismo dei certificati verdi

Macro Argomento: 

Con il nuovo D.M. 6 luglio 2012,dal 1 gennaio 2013 si vede la scomparsa dei certificati verdi, sostituiti da tariffe omnicomprensive per l'energia immessa in rete (la quota di autoconsumo non viene riconosciuta).

Risparmio

Il D.Lgs. 16/03/1999 n. 79 ha introdotto un nuovo strumento di incentivazione dell’elettricità prodotta da fonti rinnovabili. Il nuovo criterio si basa sull’obbligo, a carico dei produttori ed importatori di energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili, di immettere nel sistema elettrico nazionale, a decorrere dal 2002, una quota minima di elettricità prodotta da impianti alimentati a fonti rinnovabili entrati in esercizio dopo l’1/4/1999. La quota percentuale è calcolata sulla base della produzione e delle importazioni da fonti non rinnovabili dell’anno precedente, decurtate dell’elettricità prodotta in cogenerazione, dei servizi ausiliari di centrale e delle esportazioni, con una franchigia di 100 GWh per ciascun operatore. Tale quota, inizialmente fissata nel 2%, è stata elevata dal D.Lgs. 29/12/2003 n. 387 che ha stabilito un progressivo incremento annuale di 0,35 punti percentuali nel triennio 2004 - 2006. La finanziaria 2008 ha determinato per gli anni 2007-2012 un ulteriore incremento annuale di 0,75 punti percentuali.

I soggetti all’obbligo possono adempiervi immettendo in rete elettricità prodotta da fonti rinnovabili oppure acquistando da altri produttori titoli comprovanti la produzione dell’equivalente quota. I suddetti titoli, chiamati “certificati verdi” (CV), spettano all’elettricità prodotta dagli impianti alimentati a fonti rinnovabili (prima della L. 27/12/2006 n. 296 erano ammesse anche altre fonti), per un periodo che inizialmente era fissato in otto anni e che poi il D.Lgs. 3/4/2006 n. 152 ha elevato a dodici anni. Il "Decreto Rinnovabili" (Dm Sviluppo Economico del 18 dicembre 2008) , entrato in vigore nel gennaio 2009, ha allungato il periodo di attribuzione dei CV a 15 anni per tute le fonti rinnovabili, ma solo per gli impianti entrati in funzione dopo il 31 dicembre 2007.

I Requisiti

I certificati verdi vengono emessi dal GSE su richiesta, previa “qualificazione” dell’impianto cioè previo riconoscimento all’impianto del possesso dei requisiti stabiliti dalla normativa. La taglia dei certificati verdi, inizialmente fissata in 100 MWh, è stata poi abbassata in 50 MWh dalla L. 23/08/2004 n. 239. Dal 1 gennaio 2008 la taglia è passata a 1MWh prodotto. Il meccanismo dei Certificati Verdi, al momento della sua introduzione prevedeva un identico vantaggio per tutte le fonti considerate. La Finanziaria 2008, attuata dal Decreto Rinnovabili, introduce i coefficienti di incentivazione, che consentono, solo per gli impianti entrati in funzione dopo il 31 dicembre 2007, di premiare in modo diverso le diverse fonti. I certificati verdi sono lo strumento con il quale i soggetti sottoposti all’obbligo della quota “verde” devono dimostrare di avervi adempiuto e quindi costituiscono l’incentivo alla produzione da fonte rinnovabile. Si crea infatti un mercato in cui la domanda è data dai produttori ed importatori soggetti all’obbligo e l’offerta è costituita dai produttori di elettricità con impianti aventi diritto ai certificati verdi. Le transazioni possono avvenire mediante contratti bilaterali o attraverso una piattaforma di negoziazione costituita presso il Gestore del Mercato Elettrico.