Incentivi
Nuovo Decreto Rinnovabili diversi da fotovoltaico 26/06/2016
Il recente decreto che incentiva le fonti energetiche rinnovabili diverse da fotovoltaico (DM sviluppo economico 23 giugno 2016) riserva agli impianti di piccole dimensioni l'accesso diretto agli incentivi. Ferma restando la soglia massima di costo cumulato annuo degli icnentivi (5,8 miliardi di euro, solo per i piccoli impianti la scadenza della richiesta è posta al 31 dicembre 2017 mentre per gli impianti sottoposti a registri e aste vale la data del 31 dicembre 2016.
Sono considerati "piccoli" gli impianti:
- eolici di potenza fino a 60 kW
- a fonte oceanica di potenza fino a 60 kW
- idroelettrici di potenza nominale di concessione fino a 250 kW, che rientrano in unc erto regime di casistiche
- alimentati a biomassa di tipo A ( prodotti) e/o di tipo B (sottoprodotti), di potenza fino a 200 kW
- alimentati a biogas di potenza fino a 100 kW
- solari termodiinamici di potenza fino a 100 kW
Nuovo Conto Termico
Il nuovo Conto Termico, detto anche CT 2.0, Decreto Ministeriale 16/02/2016, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 Marzo 2016. Molte sono le novità introdotte nel decreto tra cui la previsione di un catalogo di prodotti prequalificati, che renderanno più semplici le procedure di valutazione delle domande di incentivo, la possibilità che le Pubbliche Amministrazioni trasformino le loro sedi in edifici a energia quasi zero e l'nnalzamento della soglia per l'erogazione con rata unica.
Con il D.M. 6 luglio 2012, dal 1 gennaio 2013 si vede la scomparsa dei certificati verdi, sostituiti da tariffe omnicomprensive per l'energia immessa in rete (la quota di autoconsumo non viene riconosciuta).
I nuovi incentivi hanno durata pari alla vita media utile convenzionale della specifica tipologia di impianto.
Per prodotti di origine biologica la tariffa riconosciuta è di 0,229 euro/kW immesso in rete per un periodo di 20anni .
Per sottoprodotti di origine biologica e rifiuti non provenienti da raccolta differenziata la tariffa riconosciuta è di 0,257 euro/kW immesso in rete per un periodo di 20anni.
Per rifiuti i quali la frazione biodegradabile è determinata forfettariamente la tariffa riconosciuta è di 0,174 euro/kW immesso in rete per un periodo di 20anni
Inoltre, per la sostituzione dell'impianto di riscaldamento con caldaia a biomassa è prevista la detrazione fiscale del 55%.
Per quanto riguarda le tradizionali centrali a biomassa il Governo inoltre ha introdotto incentivi di diversa natura, finalizzati a sostenere tutte le possibili produzioni energetiche da biomasse: tra questi i Certificati Verdi, ossia i titoli rilasciati dal Gestore dei Servizi Energetici agli impianti alimentati da fonti rinnovabili e connessi alla rete elettrica, ciascuno attestante la produzione di 50 Mwh di elettricità da fonte rinnovabile e rivendibili a prezzi stabiliti dal mercato ai soggetti obbligati di cui al D.lgs n. 79/99;a partire dal 2008 i certificati hanno un valore di 1MWh ed il prezzo è determinato dalla differenza tra il valore di riferimento, fissato in sede di prima applicazione in 180 euro per MWh, e il valore medio annuo del prezzo di cessione dell'energia elettrica definito dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas (art. 13, c. 3 d.lgs.387/2003).
Per quando riguarda invece i piccoli impianti domestici è possibile usufruire di incentivi in conto capitale messi a disposizione da Regioni ed Enti locali e delle agevolazioni fiscali introdotte con la legge n. 449/97 e prorogate con le successive Leggi Finanziarie, che prevedono la detrazione dall'Irpef di una percentuale dell'intera spesa sostenuta per interventi di recupero del patrimonio edilizio ed efficienza energetica.
Inoltre, come nel caso del solare termico, anche gli impianti a biomasse rientrano negli interventi di efficienza energetica di cui ai decreti del 20 luglio 2004, beneficiando così della vendita dei certificati bianchi.